IGIENE AMBIENTALE E INDUSTRIALE

Tutte le imprese devono adeguarsi alle disposizioni di carattere ambientale.

Esiste oggi una maggiore consapevolezza che la protezione dell’ambiente non può prescindere dal coinvolgimento di tutti i soggetti interessati ed in particolare delle imprese che, di fatto, assumono un ruolo centrale nell’ambito della salvaguardia ambientale.

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E’ ormai evidente che la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali sia un tema di fondamentale importanza per uno sviluppo sostenibile.
Esiste oggi una maggiore consapevolezza che la protezione dell’ambiente non può prescindere dal coinvolgimento di tutti i soggetti interessati ed in particolare delle imprese che, di fatto, assumono un ruolo centrale nell’ambito della salvaguardia ambientale.
A tale scopo l’Unione Europea ha approvato e adottato una serie di Regolamenti e Standard internazionali (EMAS – Regolamento CE n. 1221/2009, Ecolabel UE – Regolamento CE n. 66/2010, serie ISO 14000) strumenti di adesione volontaria tesi a favorire una migliore gestione delle risorse, la responsabilizzazione diretta nei riguardi dell’ambiente e a promuovere l’informazione al pubblico sui risultati ottenuti.
Accanto ai regolamenti e standard internazionali o norme di adesione volontaria vi sono normative “cogenti” emanate dal Parlamento (Camera dei Deputati, Senato della Repubblica) o da altra fonte legislativa (ad esempio l’assemblea regionale o provinciale) che obbligano le imprese ad adeguarsi alle principali disposizioni di carattere ambientale.

Adempimenti ambientali principali

La tutela dell’ambiente ovvero il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali è l’aspetto principale di cui si occupa la normativa ambientale (principale norma di riferimento ambientale DLgs n. 152/2006).
I principali adempimenti ambientali riguardano i seguenti temi:

  • Acqua (Scarichi idrici – prelievo o approvvigionamento di acqua fuori dei pubblici servizi)
  • Rifiuti
  • Aria (Emissioni in atmosfera – Sostanze lesive per l’ozono – Gas ad effetto serra)
  • Rumore
  • Campi e radiazioni elettromagnetiche
  • Suolo e sottosuolo
  • Sostanze pericolose
  • PCB/PCT (PoliCloroBifenili e PoliCloroTrifenili)
  • Amianto

Acqua

La legislazione regola sia il prelievo o approvvigionamento che lo scarico delle acque.

Rifiuti

La normativa prevede adempimenti diversi a seconda che l’azienda produca rifiuti urbani (o ad essi assimilabili) o rifiuti speciali.

Aria (Emissioni in atmosfera – Sostanze lesive per l’ozono – Gas ad effetto serra)

La normativa prevede che le aziende che generano emissioni in atmosfera (salvo determinati impianti ed attività non soggetti ad autorizzazione) devono richiedere un’autorizzazione alla Regione o all’autorità competente delegata.
L’autorizzazione è normalmente compresa all’interno dell’Autorizzazione Unica Ambientale presentata allo sportello unico per le attività produttive territorialmente competente.

Rumore

Il rumore può costituire un problema non trascurabile e la normativa considera sia quello all’interno sia quello esterno all’azienda con specifiche diverse nell’ambiente di lavoro e nell’ambiente esterno.

Campi e radiazioni elettromagnetiche

La Normativa disciplina l’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici da 0 a 300 GHz definendo limiti di esposizione negli ambienti sia interni che esterni.

Suolo e sottosuolo

Fonti potenziali di contaminazione del suolo e sottosuolo sono i serbatoi dai quali possono fuoriuscire sostanze inquinanti contenute all’interno. Se la contaminazione supera determinati valori stabiliti dalla legge, il responsabile dell’inquinamento è tenuto a d eliminare la contaminazione mediante interventi di bonifica.

PCB/PCT (PoliCloroBifenili e PoliCloroTrifenili)

Sono sostanze chimiche prodotte a partire agli anni ‘30 come additivi, fluidi diatermici per apparecchiature elettriche e sono riconosciute a livello internazionale tra gli inquinanti organici più persistenti nell’ambiente. A partire dagli anni ’70 se ne riconobbe la potenziale tossicità e ne venne vietata progressivamente la produzione. Esistono deroghe per l’uso di apparecchiature contenenti PCB (allegato al D.P.R. 216/1988) ad esempio trasformatori e condensatori. Il detentore di queste apparecchiature è soggetto ad una serie di obblighi. Solo i trasformatori che contengono fluidi con una certa percentuale di PCB possono essere smaltiti alla fine della loro esistenza operativa nel rispetto delle condizioni stabilite dalla normativa vigente (D.Lgs. n. 209 del 1999).

Sostanze pericolose per l’ambiente

La regolamentazione delle sostanze chimiche e delle relative miscele tra cui la loro classificazione, imballaggio ed etichettatura, registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione è stata recentemente revisionata in ambito europeo.
Il regolamento REACH è stato adottato dall’Unione Europea per migliorare la protezione della salute dell’uomo e dell’ambiente dai rischi delle sostanze chimiche imponendo a tutti i produttori e importatori (da paesi extra UE) l’obbligo di registrazione di tali sostanze presso l’ECHA (Agenzia Europea delle sostanze chimiche) richiedendo una complessa serie di informazioni sulle caratteristiche delle sostanze e sui lori usi.
Nel dicembre 2008 è stato introdotto il regolamento riguardante la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele che recepisce le indicazioni del GHS (sistema globale armonizzato dell’ONU) e sostituisce le precedenti direttive in materia. Tale regolamento viene indicato con la sigla CLP (Classification, Labeling, Packaging).
Il principale obiettivo dei regolamenti è quello di migliorare il quadro legislativo precedente in vigore sulle sostanze chimiche al fine di tutelare dal rischio chimico i lavoratori, i consumatori nonché l’ambiente.

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